Descritto come animale piccolo (a rappresentare l’umiltà) ma invincibile.Simbolo di magia ,purezza e saggezza, nell’immaginario cristiano poteva essere ammansito solo da una vergine, simbolo della purezza,è considerato in tutte le tradizioni una delle creature leggendarie più belle e affascinanti di sempre.
Andiamo alla scoperta
A Bologna troviamo diverse tracce di questo animale mitologico la prima scoperta è stata in via Marsala su un portone -Battiporta di bronzo che risale al XVI secolo tipico motivo ad anello, con il nodo in alto.

MUSEI
Museo Civico Medioevale
Al museo troviamo il “simbolo” dei Musei Civici d’Arte Antica. il versatoio in bronzo (XIII secolo) L’opera raffigura un cavaliere su di un cavallo armato (a causa di un foro sulla fronte si ritiene fosse in origine un unicorno) è stato trovato un pezzo metallico vicino alla gamba dell’animale poi fissato provvisoriamente proprio sulla testa . Restaurato nel 2013.

La scultura appartiene ad un particolare tipo di oggetti, prodotti in Europa a partire dal XII secolo con la funzione di versatoi, che venivano utilizzati non solo in ambito profano -quotidianamente durante i banchetti dell’aristocrazia – ma anche nella liturgia della messa, quando nella parte finale dell’Eucarestia, prima dell’offertorio, il sacerdote si purificava le mani, pronunciando i versi del Salmo 25.6 “lavabo inter innocentes manes mea”.
Al museo troviamo anche
zanna d’avorio -Corno dell’unicorno
Zanna d’avorio con solchi obliqui che le conferiscono la caratteristica forma tortile.
Il piedistallo in legno scolpito e dorato, è formato da quattro teste di montone.
La zanna è conosciuta come il “corno del mitico unicorno” in avorio, intagliata come un dente di narvalo, mammifero marino dei mari artici. L’opera, incastonata in una base lignea dorata decorata con teste caprine, è databile tra il 1660 e il 1670 ed era parte del Museo delle Curiosità che il cardinale collezionista Flavio Chigi aveva allestito a Roma. Il corno di unicorno era considerato un oggetto particolarmente prezioso da collezionare perchè nella tradizione occidentale non solo era il simbolo della castità, ma gli venivano persino attribuiti poteri taumaturgici.

Una curiosa scoperta è stata di ritrovare un altro unicorno del XVI secolo
Veneto XVI sec. Applique con unicorno di bronzo

Pinacoteca Nazionale di Bologna
Nel affresco trasportato su tela 1548 / 1550 del Abate Nicolò possiamo osservare Ruggiero che giunge al castello di Alcina, cavalcando un bellissimo unicorno….L’episodio è tratto dal canto VII dell’Orlando Furioso . ,,Quì Ruggero, in viaggio verso il castello di Logistilla, accompagnato da due giovani a cavallo di liocorni, viene ricevuto dalla maga Alcina sulla porta del suo palazzo.
Sullo sfondo è rappresentato il duello tra Ruggero e la gigantessa Erifilla posta a guardia di un ponte.
L’affresco manca di tutta la parte del basamento e dei motivi decorativi che lo legavano al soffitto.”

Museo di Palazzo Poggi
l’unicorno. Non è proprio un vero unicorno ma un dente di circa 2 metri e mezzo! Apparteneva a un narvalo . Questo dente era stato lavorato e per lungo tempo era considerato il corno del mitico unicorno. Giuseppe Monti, responsabile dell’Istituto delle Scienze,nel settecento , già riteneva che il corno fosse in realtà una prominenza di una specie di cetaceo. Ma cos’è questo narvalo??? Sembra di essere un mostro marino con unicorno .Infatti è cetaceo che vive nel Mare Artico di grandi dimensioni di circa 5 metri (esclusa la zanna).Il suo nome deriva dal norvegese narhval – che significa “balena cadavere“! –
Nel maschio il dente di Narvalo fuoriesce dal labbro superiore per formare una zanna in grado di raggiungere fino 3 metri circa.
Archiginnasio
Tra le migliaia di stemmi inizialmente nel elenco di Archiginnasio c’erano ventidue con l’immagine dell’unicorno.

Incredibilmente ho scoperto un altro unicorno quindi unicorni saranno 23 ,ovviamente ho avvisato Archiginnasio che poi hanno aggiornato loro raccolta Stemma non sembrava di avere un unicorno che guardando attentamente si trova sotto la corona del albero ed è stata inizialmente segnata come il cavallo .

Gli altri unicorni potete vedere sulla pagina del comune http://bimu.comune.bologna.it/biblioweb/palazzo-archiginnasio/2019/03/30/curiosita-2/
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