Si erge fra le valli del torrente Idice e del suo principale affluente del tratto montano, il torrente Zena Il Monte delle Formiche con i suoi 638 metri è il punto più alto della Val di Zena. Occupa il territorio dei comuni di Pianoro e di Monterenzio .Dalla vetta del Monte si ammira un panorama bellissimo.

Il curioso nome di questo monte è legato a un fenomeno naturale qui particolarmente accentuato, si verifica annualmente dai tempi più remoti. Intorno all’8 settembre, il giorno della festa della Madonna (cui è dedicato un santuario presso la cima della montagna) sciami di formiche alate (Myrmica scabrinodis) raggiungono la vetta per accoppiarsi e subito dopo i maschi muoiono in massa nei pressi della monte ,le femmine invece daranno la vita a nuove colonie.. L’evento, di cui si ha testimonianza fin da tempi antichissimi, giacché nel Quattrocento la chiesa era denominata Santa Maria Formicarum, ha assunto col tempo una valenza quasi miracolosa, una sorta di omaggio della natura alla Madonna.
Il Santuario Del Monte Delle Formiche– Santa Maria Formicarum

La tradizione popolare ha attribuito una valenza quasi miracolosa, una sorte di omaggio della natura alla Madonna: sotto l’immagine della Madonna è riprodotto un scritto in latino che recita: “centatim volitant formicae ad Virginis aram quo que illam voliant vistmae tatque cadunt ” ( ansiose volano le formiche all’altare della Vergine, pur sapendo che ai suoi piedi moriranno).
E’ tradizione che gli insetti vengano benedetti e donati ai fedeli (la credenza popolare vuole che curino alcuni malanni).
Le prime notizie di una chiesa cristiana in questo luogo risalgono al 1078 quando il territorio apparteneva a Matilde di Canossa proprietaria di questo territorio, la donò al Vescovo di Pisa. Allora si chiamava Santa Maria Barbarese. Nel 1400 invece la chiesa appare con il nome di “Santa Maria Formicarum proprio per l’arrivo delle formiche .

La chiesa è stata riedificata più volte: L’ultima volta nel 1957 è stata ricostruita dopo essere stata completamente distrutta durante la seconda guerra mondiale.

La chiesa è affiancata dal campanile originale risalente al 1727
Castello ZENA
Alla base del Monte delle Formiche si trova il Castello di Zena, nome dell torrente che gli scorre a pochi passi.
Il castello viene nominato nel 1177 .L’edificio è di origini medioevali, ma la sua architettura ha elementi compositi del XIV e XVII secolo. In esso nel 1270 venne tenuto prigioniero il Conte Guido Selvatico di Dovadola, caduto nelle mani dei conti di Loiano in un agguato a San Lazzaro, e poi liberato dai Bolognesi.

Le sue origini si perdono negli ultimi secoli prima dell’anno 1000. Situato su di un piccolo terrazzamento di arenarie plioceniche, che permette un’ ampia visione della sottostante valle in ogni direzione, anticamente era ricordato come Castrum Genae. Nei secoli ha subito varie traversie con distruzioni e ricostruzioni, per cui, oggi, si presenta con diversi corpi di fabbrica aggiuntisi in epoche diverse.

Curiosità
Grotta dell’Eremita o “Tana del Romito”– All’interno dello sperone di roccia su cui sorge il santuario della Madonna delle Formiche, vi è una grotta. Dentro di essa nel XVI secolo visse in penitenza un eremita di nome Barberio appartenente all’ordine dei Gesuati. Sulla parete della grotta si poteva leggere la firma incisa dallo stesso eremita: “Barberius iam ex religione Jesuat 1551” (Barberio, già dell’ordine religioso dei Gesuati 1551). Esistono più racconti leggendari su questa figura religiosa: una vuole che l’asceta assistesse alle funzioni che si celebravano nella Chiesa sulla vetta del monte da una fessura praticata nella roccia; un’altra narra che, il giorno della sua morte, le campane del santuario suonassero da sole per accompagnare la sua anima pura in Paradiso. Il 18 giugno 2003, purtroppo, una frana ha provocato un crollo che ne impedisce la visita.

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