La frazione o località di Castel dei Britti dista 4,85 chilometri dal comune di San Lazzaro di Savena di cui essa fa parte.
Oggi rimangono solo le rovine dell’antica rocca di Castel de’ Britti (appartenuto a Matilde di Canossa) della quale rimane soltanto un grande arco .
Castello situato in una posizione strategica probabilmente per questo motivo venne più volte distrutto e ricostruito. In particolare, nel 1137 fu assediato ed espugnato, saccheggiato e distrutto dall’imperatore Lotario III; nel 1175, fu incendiato da truppe dell’arcivescovo Cristiano di Magonza, arcicancelliere dell’imperatore Federico I Barbarossa; nel 1361 i soldati del comune di Bologna lo abbatterono. In seguito fu ricostruito e distrutto nuovamente per decadere definitivamente dopo il secolo XV . Del castello rimangono pochissime testimonianze, porzioni delle mura di cinta e lo scheletro dell’arco d’entrata situato davanti alla chiesa trecentesca consacrata a San Biagio.

Accanto ancora oggi c’è la chiesa parrocchiale, San Biagio che si vede da lontano sulla collina.

Chiesa di San Biagio -Edificio ecclesiastico risalente al trecento e consacrato a San Biagio è arroccato su una rupe gessosa. Dirimpetto a essa, gli esigui resti di una fortificazione medievale.
Curiosità
- Castello menzionato nel 776 in un atto di donazione del duca di Persiceto Giovanni e di sua sorella Orsa (copia manoscritta risalente al XII secolo)
- in origine un borgo fortificato rientrante fra i vasti possedimenti della contessa Matilde di Canossa
- Il borgo natio di Alberto Tomba
- Nell’area compresa tra la chiesa e via Piombarola si trovano 10 cavità minori e una grotta principale, denominata Risorgente di Castel de’ Britti,
- All’interno della cavità, che ha una lunghezza di oltre 200 m, scorre un rio sotterraneo che si attiva durante i periodi piovosi. Il ritrovamento di una stazione dell’età del Bronzo testimonia che la località è stata frequentata sin dalla preistoria.
San Biagio
- Il 3 febbraio è la giornata dedicata alla celebrazione di San Biagio. San Biagio era un vescovo e un medico armeno, vissuto nel III secolo d.C.
- San Biagio- invocato protettore per i mali di gola dal momento quando ha guarito miracolosamente un bimbo cui si era conficcata una lisca in gola.A quell’atto risale il rito della “benedizione della gola”, compiuto con due candele incrociate.
- Martirologio Romano: San Biagio, vescovo e martire, che in quanto cristiano subì a Sivas nell’antica Armenia il martirio sotto l’imperatore Licinio.

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