Bassorilievo in centro di fontana sulla scalinata del Pincio, (eseguita da Diego Sarti (1859-1914) e Pietro Veronesi, su disegno di Muggia e Azzolini) Rappresenta una ninfa assalita da una piovra. Sarà chiamata volgarmente “la moglie del Gigante”, cioè del Nettuno, e Giosue Carducci le dedicherà un famoso sonetto (1898) all’interno della raccolta “Rime e ritmi”. Mi è venuto un dubbio è una Ninfa o una Sirena? Sono due cose ben diverse. Ninfa cmq è stata rappresentata sulla fontana ma poi Carducci la descrive come Sirena.
LA MOGLIE DEL GIGANTE
il nettuno
Bianchi verni, estati ardenti,Quante mai pesâr su me!
Trapassar maree di gentiVidi e nuvole di re.
Bella mia, dal fondo algoso Del mar nostro vieni su!
In te vuole il suo riposo La mia bronzea gioventú.
la sirena
Dal confin che il sol rallegra Qual mai voce risonò?
Di quest’acque immense l’egra Solitudin lascerò.
O tu azzurro il crine e il dosso Bel cavallo, a me, a me!
Vo’ vedere il sole rosso E la faccia del mio re.
il nettuno
il mio petto si confonde Di lassezza e di desir.
Bella mia, per le glauche ondeNon ti sento anche salir?
Bella mia, quando in ciel dorme La caligine lunar
Ne la veglia de le forme Ci vogliamo disposar.
la sirena
Ahi, mio re! l’informe eterno Demo gorgone non vuol,
E la tenebra d’inferno Mi sorprende in faccia al sol.
Ahi, mio re! la tua carezza Chiedo in van, son tratta giú;
E fu in van la mia bellezza Com’è in van la tua virtú.
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