,,Pissabraghe antibandito” …Curiose barriere e coni a Bologna.

A Bologna troviamo alcuni recinzioni semicircolari in ferro battuto oppure di raro ,colate di malta che prendono la forma di un cono, situate agli angoli di antichi palazzi e chiese. ….Ma cosa sono?

via Castiglione

A Bologna è una apparenza rarissima e non ne parla nessuno….ma alcuni voci di Venezia raccontano di centinaia di gobbe antibandito per evitare che i ladri si nascondessero negli angoli bui (alla fine dell’800) in cui le strade erano poco illuminate .Da un lato queste “gobbe” servivano per impedire ai banditi di nascondersi negli angoli della città per fare agguati o sfuggire alle autorità. Fu per questo motivo venne inventato il mestiere del còdega“ – il “reggitore di moccolo”. Le recinzioni e le gobbe avevano anche „un’altra funzione“ Non impediscono solo ai criminali di nascondersi ,ma aiutavano a mantenere un decoro pubblico e impedire di urinare negli angoli . Per questo si chiamano anche “pissotte” o ,,pissabraghe” .Direi che Pissabraghe suona anche familiare essendo a Bologna. Questi decori troviamo anche in altre città come Bari o Catania ma sempre sporadicamente. Troviamo piuttosto più recinzioni che gobbe. Tuttavia, Venezia senza dubbio è la capitale delle ,,pissiotte”.

Chi cmq ci provava lo stesso urinando su un piano inclinato, infatti, rischiava di ricevere tutti gli schizzi addosso e, per questo motivo, si iniziò a evitare di farla nei angoli.Invece le recinzioni non permettevano di entrare nel angolo.

Questi arredi avevano la funzione di “decoro urbano” che anche oggi sarebbero in qualche modo tornati utili .Incredibile come difficile tenere le città pulite ed impedire di urinare nei angoli ….Un problema perenne di ogni città.

Come testimonianza che il problema esisteva già da secoli troveremo un quadro alla Pinacoteca Nazionale a Bologna di Giuseppe Maria Crespi ,,Scena di cortile ,, Anche il gatto sembra di non essere d’accordo ma poi la scena fa capire che è una routine quotidiana.

,,Uno squarcio sulla realtà della Bologna settecentesca quasi un’immagine presa dalla vita quotidiana delle classi più umili rappresentate con umanità e con un pizzico di ironia. Nel cortile di una casa umida e malsana un an’ anziana donna impegnata a lavare il bucato si intigna per la sfacciataggine dell’uomo scalzo che si accosta al muro per URINARE .Sullo sfondo nella penombra una giovane madre intenta a sfamare il figlio si volta un pò divertita a osservare la scena,,

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