28.07.2021 “I Portici di Bologna sono stati iscritti nella lista UNESCO”.
Bologna capitale dei portici-Non esiste al mondo un’altra città che abbia tanti portici quanto Bologna .
I portici di Bologna sono unici
Rappresentano un importante patrimonio architettonico e culturale per la città e ne sono simbolo insieme alle numerose torri .Tutti insieme i porticati misurano in lunghezza 42 chilometri solo nel centro storico, che raggiungono i 62 contando quelli fuoriporta. Per via della loro rilevanza artistico-culturale, i portici bolognesi sono un bene culturale italiano e finalmente sono stati riconosciuti come patrimonio dell’umanità dell’ UNESCO.
Non si tratta comunque di tutti 62 km di portici ma di 12 tratti selezionati con un’accurata ricerca tra quelli centrali e quelli più periferici, riconosciuti come
“un elemento identificativo della città di Bologna, sia dalla comunità che dai visitatori, e sono un punto di riferimento per uno stile di vita urbano sostenibile, in cui gli spazi religiosi e civili e le abitazioni di tutte le classi sociali sono perfettamente integrate”
1.Portico devozionale di San Luca (1194 – 1765)-La storia del portico di San Luca è strettamente legata alla devozione dei bolognesi per la sacra immagina della Beata Vergine, custodita all’interno del Santuario posto in cima al Monte della Guardia. Nel 1717 per la prima volta la Madonna fu portata in processione sotto al portico. Dal Settecento ad oggi non si verificano interventi significativi sull’assetto del portico collinare, se non per conservare e tener in buono stato la sua struttura, preservandone l’aspetto e la funzione. Nel 2019 parte un grande intervento di restauro, finanziato con i fondi del Ministero dei Beni e delle Attività Culturali.



2 .Strada porticata di Santa Caterina(1296)La prima documentazione sull’origine del nome risale al 1296. Le case con portico architravato ligneo erano considerate fino ad allora “edilizia minore” cioè di scarso valore storico urbanistico. Il portico, si trova solo da uno dei due lati della strada
3.Portici del Baraccano (XV secolo)Fanno parte del complesso Monumentale del Baraccano con il Conservatorio del Baraccano. Si affacciano su via Santo Stefano con un lungo portico, che si conclude in un alto voltone quattrocentesco. Caratteristici capitelli del portico sono ornati con cornucopie, foglie di acanto, animali e putti accompagnati dagli stemmi dei Bentivoglio risalenti alle origini della costruzione.



4.Portici commerciali del Pavaglione e Piazza Maggiore (XV secolo)Piazza Galvani , piazza Maggiore e portici dei Banchi e Pavaglione sono caratterizzati, fin dal medioevo, da un sistema mercantile urbano funzionante fin oggi. Continuando a sviluppare anche un forte interesse culturale, istituzionale e di servizio per la città. Alla fine del XIX sotto le arcate si trovano, tra i negozi storici più noti, il Caffè del Pavaglione e la libreria Zanichelli, punto di ritrovo per il poeta Giosuè Carducci. Oggi l’edificio più importante al suo interno è la biblioteca dell’Archiginnasio, l’antica biblioteca universitaria. È anche la sede del museo archeologico

5.Strada porticata di Galliera Fino al tardo XIX secolo via Galliera ha rappresentato la strada d’accesso al centro città da nord e per questo motivo, la nobiltà d’epoca, riteneva fosse simbolo di prestigio e privilegio costruire qui la propria residenza. Di celebre importanza sono i portici di Palazzo Ghisilardi e di Palazzo Dal Monte.Fino all’Ottocento via Galliera è stata la strada più nobile di Bologna poiché percorso obbligato per tutti quei visitatori in ingresso da settentrione. Successivamente con la riforma toponomastica del 1873-78 e la creazione di via dell’Indipendenza, via Galliera venne ristretta alla estensione attuale e suddivisa in due tratti generando l’attuale via Manzoni.


6.Portici accademici di Via Zamboni (dal XVI al XX secolo)Questa strada è simbolo dell’Università più antica del mondo occidentale. L’antico nome di questa via era Strada San Donato con la sede dell’Università Fondata nel 1088.Grazie alla presenza di antica Università, Bologna ha assunto l’appellativo di “Bologna La Dotta”.


7.Piazza Cavour e via Farini (XIX secolo)Con il portico più amato non solo dai bolognesi ma anche dai turisti.(sede della Banca d’Italia)Portici finemente decorati da grifoni, centauri e ghirlande .Su piazza Cavour si affacciano anche portici di palazzo Guidotti, di origine cinquecentesca e portici di Palazzo Silvani, che richiamano l’architettura fiorentina. Invece la piazza è celebre anche per i bolognesi .Qui si trova la casa in cui nacque l’amatissimo cantautore bolognese Lucio Dalla che dedicò a questo posto anche la canzone ,,La piazza grande” Su piazza Cavour si affacciano i portici di palazzo Guidotti, di origine cinquecentesca, di Palazzo Silvani, che richiama l’architettura fiorentina, e della sede della Banca d’Italia, decorati da grifoni, centauri e ghirlande. Su via Farini, il portico della Cassa di Risparmio rappresenta invece un importante esempio di stile eclettico, dalle forme grandiose e magnifiche, atte a dimostrare la ricchezza e il ruolo sociale del primo istituto bancario della Bologna moderna.



8.Portico della Certosa(XIX secolo)-collega l’Arco del Meloncello al cimitero extraurbano della Certosa.Il portico della Certosa nasce da un’idea dell’architetto e ingegnere Ercole Gasparini, artefice dei primi adattamenti dell’antico monastero, che propone la costruzione di un portico con partenza dall’Arco del Meloncello e che si congiunga con il cimitero, in modo da sfruttare il già esistente percorso in piano del portico di San Luca quale collegamento con il centro cittadino.


9.Edificio porticato del Mambo Una prima sezione dell’edificio viene costruita nel 1915 dal Sindaco di Bologna Francesco Zanardi con la funzione di panificio comunale per assolvere alle difficoltà di approvvigionamento dei cittadini bolognesi nel corso della prima guerra mondiale.Negli anni quaranta del novecento lo stabile viene ampliato e ospita l’Ente Autonomo dei Consumi fino alla sua definitiva chiusura nel 1958.Oggi è la nuova sede del MAMbo – Museo d’Arte Moderna di Bologna .


10.Edificio porticato del quartiere Barca Nato dall’emergenza architettonica più caratteristica è un lunghissimo edificio a due piani, destinato ad abitazioni e negozi, chiamato “il Treno”. Edificio a due piani. Fu progettato a inizi anni ‘60 dal bolognese Giuseppe Vaccaro e inaugurato nel 1962 come edificio destinato agli operai.

11.Portici trionfali di strada Maggiore .La strada, una delle più antiche di Bologna . Attraverso i portici di Strada Maggiore ci furono i transiti più importanti della città dall’ingresso dei papi all’arrivo di Giuseppe Garibaldi nel 1860. Strada Maggiore è l’unica via di Bologna rimasta con la denominazione urbanistica generica “Strada”. Portico più significativo è il maestoso portico ligneo di Palazzo Isolani, primo esempio di portico medievale della città ,sotto il quale nella parte superiore dell’arcata ci sono “tre frecce” .

12.Portici di Piazza Santo Stefano La più bella piazza di Bologna nel corso dei secoli successivi e fino ad oggi ha subito varie trasformazioni, in particolare dovute all’andamento scosceso del terreno, che converge verso l’ingresso principale alla Basilica, situato nel punto più basso. Le modifiche hanno influito in modo determinante nel rapporto tra edifici e spazi aperti.
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