Strane presenze alle Serre dei Giardini Margherita – create con materiali di recupero

Alle Serre troviamo sette strane creature in varie pose 4 femminucce e 3 maschietti . Il primo maschietto sembra capo banda messo davanti a tutti con una posa amichevole come se salutasse dicendo ciao !.

Una è proprio una femminuccia in posa per farsi un selfie ..!

Le altre sculture sono in posa come se fossero la prima volta sulla terra per scoprire,curiosare ed esplorare …

Non sono solo i ominidi ma arte fatta dai rifiuti umani con un forte messaggio che porta a riflette sulla umanità e del futuro…..

Ma chi sono queste creature?

“L’alba dell’uomo” (2001)cosi si chiama il gruppo di sculture esposte alle sere di Giardini Margherita .Progetto era ispirato al film del regista statunitense Stanley Kubrick (1928-1999) “2001, Odissea nello spazio”.

Con questo complesso scultoreo scopriamo una versione degli ominidi in procinto di evolversi.La metafora dell’origine dell’uomo viene ripensata con gli scarti della sua tecnologia, attivando un confronto fra una tradizione che lavora al suo rinnovamento e un’avanguardia che riassembla i rifiuti del reale.

Opera è di scultore, designer e scenografo teatrale Simone Bellotti, nato a Bologna nel 1967, dove vive e lavora. Le sculture esposte rappresentano gli scimpanzé che stanno per trasformarsi in umani, rinascita dell’uomo dal degrado e disastro ambientale a partire dalla spazzatura con cui ha avvelenato la terra.Tutte le sue opere sono state fatte con materiali di recupero (ferro riciclato, sedie rotte, vecchie porte, travi, mobili vecchi ,vari pezzi di elettrodomestici ecc. .) Riciclaggio artistico di oggetti abbandonati che vengono utilizzati con uova nuova funzione e danno la vita alla creatività.

,,Con questo complesso scultoreo, Simone Bellotti ci offre una sua versione degli scimpanzè in procinto di evolversi, nel film “2001 Odissea nello spazio” di Kubrick, mobilitando una metafora dell’origine dell’uomo ripensata coi relitti della sua tecnologia, dove una tradizione che lavora al suo rinnovamento e una avanguardia che riassembla i rifiuti del reale, ci offrono la possibilità di attivare un fruttuoso confronto estetico, e forse perfino ontologico.”
(Tratto dalla presentazione del Professor Giorgio Celli tenuta in occasione dell’inaugurazione di una mostra il 9 luglio del 2004

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