Un piccione si appoggia su un tetto, dall’alto ascolta la città, guarda le sue ombre. I dettagli finiscono di esistere, i bordi si accavallano, si confondono, creando perimetri nuovi. I profili di ogni cosa hanno un nuovo sapore, una profondità diversa, le sagome scompaiono in confini che si fanno molto più brevi, svanendo in quel nero infinito. I colori si dissolvono, si spengono, mutano attraverso una scala di grigi.L’aria si impregna di luci tremolanti, di silenzi e di suoni, dei fari delle macchine, degli autobus notturni, di qualche insegna rimasta accesa, dei lampioni che attirano falene incuriosire che gli girano intorno.Tutto appare con un indefinito contorno scuro, il caratteristico contorno della notte.
(M. Grace Anmut)- https://www.facebook.com/MaryGraceAnmut/
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